Giambattista Tiepolo, L’Immacolata, 1767-9, Madrid, Museo del Prado


Quando il Tiepolo fu incaricato dal re di Spagna di realizzare questa tela per la nuova chiesa di Aranjuez, egli, da buon artista veneziano, puntò a fare della sua tavolozza blu-argentea una magnifica cornice al disegno dai tratti sfumati. Nel manto rigonfio dellImmacolata e nellefficace inquadratura si avverte una corrente ascensionale. Maria domina la scena da trionfatrice e da fiera combattente del nemico. È la vergine dellApocalisse con il capo coronato da dodici stelle e la luna sotto i piedi, ma anche la donna annunciata dalla Genesi che con il suo calcagno schiaccerà la testa del serpente. Scultorea la sua figura, tagliente il suo sguardo che si perde in un punto che non a caso sfugge alla vista dello spettatore. Gli angeli attorno a lei la sostengono, mentre uno di essi sembra ingaggiare egli stesso una battaglia con linquietante serpente. Lo guarda con aria di sfida e brandisce il giglio, simbolo della purezza, come una spada. In basso a destra la palma della gloria e, quasi nascosto, uno specchio, a ricordarci che Maria è specchio della sapienza di Dio.